Inclusione

INCLUSIONE E DISPERSIONE SCOLASTICA[1]

 

Premessa

La scuola trasmissiva, sulla spinta della cultura digitale, è in profonda crisi. gli insegnanti, lasciati a se stessi, si sentono spaesati a contatto con i digital natives e non riescono a modificarsi, oscillando tra innovazione e adattamento, ancorati al tradizionale con la certezza di avere la verità.

esiste quindi la necessità di una scuola più partecipativa che riesca ad essere inclusiva soprattutto nelle situazioni di una diffusa dispersione scolastica. in una realtà di questo tipo fondamentale è la trasformazione del ruolo degli insegnanti, proposta soprattutto (nell’esperienza che si illustra), con il lavoro in team per la realizzazione di mappe concettuali (espressioni delle diverse attività) anche per realizzare la struttura del portfolio digitale.

 

1- Dispersione e successo scolastico

Le risposte istituzionali, alla crisi sopra accennata, tendono, in genere, ad una modernizzazione di facciata: non basta l’uso di nuove tecnologie (pc, Lim, tablet, etc..) per una scuola di qualità e per modificare il rapporto pedagogico; l’uso di mezzi moderni non è condizione sufficiente per modificare la sostanza del rapporto educativo, basato ancora sul docente che trasmette e l’alunno che deve solo ricevere.

Gli insegnanti attuano un insegnamento prevalentemente trasmissivo, incentrato sull’intera classe e con una particolare attenzione alla pianificazione tassonomica, organizzata in discipline non comunicanti; questo porta ad un insegnamento lineare e ignora creatività, motivazione, stile di apprendimento, caratteristiche individuali e le connessioni tra la scuola e ciò che lo studente sa già. Anche tutto ciò contribuisce alla dispersione scolastica.

Una scuola che tiene conto della Galassia Gutenberg e della Galassia Internet usa una didattica collaborativa, laboratoriale, che integra i vari saperi ed usa le diverse risorse a disposizione, nella prospettiva di passare da una concezione trasmissiva della conoscenza ad una didattica laboratoriale, permeata dalla cultura digitale.

Gli studenti sono in grado di organizzare più facilmente un lavoro, un prodotto ipermediale, se iniziano da loro stessi, raccontando e utilizzando una strategia che permette loro di sentirsi compresi, che facilita l’espressione della loro identità come cittadini e persone e quindi l’integrazione e l’acquisizione della cittadinanza.

La dispersione scolastica avviene anche perché esiste un meccanismo di ciclo di esclusione.

La spirale    > bassa autostima > scarsa fiducia> cattiva performance > valutazione negativa> bassa autostima>    è una catena che l’educazione tradizionale in genere non riesce a rompere, ma rafforza, contribuendo alla insoddisfazione per la scuola, prima di abbandoni scolastici e disgregazione sociale nel senso più ampio. (vedi figura 1)

ciclo_negativo
figura 1. ciclo negativo in un insegnamento trasmissivo

La didattica trasmissiva, tradizionalmente non è inclusiva e difficilmente spezza tale catena negativa, anzi tende a rinforzarla, contribuendo alla disaffezione alla scuola, con conseguente aumento della dispersione scolastica, nei diversi aspetti, alla disgregazione sociale, facilitando adesioni a fenomeni di piccola delinquenza, anticamera di comportamenti…

 

La visione positiva di se stessi con la valorizzazione delle proprie caratteristiche, che si svolge, invece, nelle attività laboratoriali, mina il sistema e permette di “spezzare” qualcosa in questa catena, aiutando a cambiare la sua direzione nella spirale > buona prestazione > valutazione positiva> crescita di autostima> sicurezza > buone prestazioni>      (vedi figura 2).

ciclo_positivo
figura 2. ciclo positivo in una didattica laboratoriale

La individuazione e la conseguente valorizzazione delle caratteristiche individuali che avviene in una didattica collaborativa laboratoriale ed inclusiva (in antitesi ad una concezione trasmissiva), comporta una migliore relazione con i docenti, implica una buona prestazione e conduce ad una considerazione positiva del sé da parte degli studenti impegnati cooperativamente con i propri pari. così si riesce a mettere in crisi il meccanismo “negativo”, spezzando la catena e cambiando direzione

 

2- Didattica collaborativa e formazione insegnanti

L’insegnamento scolastico ha conosciuto, in questi ultimi anni, un costante rinnovamento, che implica la revisione dei tradizionali metodi scolastici, ma non è stato sufficiente a determinare una crescita della qualità e quantità dell’apprendimento. un insegnamento soprattutto esplicativo, concentrato su gruppi di classe, con una particolare attenzione alla pianificazione tassonomica, organizzato in discipline non comunicanti, porta ad un insegnamento lineare e ignora la creatività, motivazione, stile di apprendimento, caratteristiche individuali e le connessioni tra apprendimento scolastico e ciò che lo studente già conosce.

Oggi, nell’era digitale, il processo di insegnamento/ apprendimento deve rispondere alle esigenze della società della conoscenza e, allo stesso tempo, deve essere più emozionante e coinvolgente per gli studenti. inoltre, nella società del terzo millennio, è ancora più indispensabile cambiare il modo di “fare scuola”, al fine di promuovere uguaglianze e opportunità per tutti e per ciascuno in particolare, e di concentrarsi principalmente sugli ultimi, cioè quelli che hanno più bisogno di recupero scolastico per una migliore integrazione sociale .

Non è sufficiente, anche se necessario, modificare gli strumenti o semplicemente adottare la teoria più recente per determinare un reale cambiamento in una direzione più utile alla crescita collettiva, ma possiamo dire, la domanda è come costruire una scuola diversa.

Gli obiettivi specifici di una scuola diversa diventano, allora:

– cambiare il ruolo dell’insegnante, da trasmettitore a suscitatore, coordinatore

– permettere nuove organizzazioni dell’ambiente scolastico,

– rendere più familiare ai bambini, nativi digitali, la scuola, con il suo contenuto e strumenti,

– promuovere la comunicazione,

– promuovere l’apprendimento, piuttosto che l’insegnamento

 

Usando come metodi e strumenti:

– brainstorming

– diversi stili di apprendimento e intelligenze multiple

– mappe concettuali

– apprendimento cooperativo

– uso delle tic e la cultura digitale

– ricerca sulla rete Internet

– produzione di multimedia

 

Prospettive

La finalità dell’attività sperimentale, ancora in corso (in diverse realtà), è quella di realizzare un prototipo formativo per contrastare la dispersione scolastica; bisogna vedere in che modo l’esperienza del lavoro di team tra gli insegnanti usando una didattica collaborativa laboratoriale, permeata dalla cultura digitale, supportata anche dalle mappe concettuali, potrà essere trasferita ai corsi mattutini curriculari.

 

 

[1] Riproduzione parziale in lingua italiana del contributo “Cooperative teaching, concept maps and creation of knowledege portfolio for school success” presentato al VI Convegno CMC 2014 tenuto a Santos (Brasil) 22/24 settembre 2014