La Giornata della Memoria in una scuola napoletana

Nel Centro Storico di Napoli (nel quartire Forcella) la scuola “IC Ristori” ha commemorato la Giornata della Memoria il giorno 26 gennaio 2018 con una manifestazione cui hanno partecipato sia bambini/e di scuola primaria che ragazzi/e di scuola secondaria di I° grado, per far si che gli alunni potessero vivere un momento di riflessione sulla storia, sul significato dell’Olocausto, sulla persecuzione degli Ebrei tenendo conto che ancora oggi (come recita la canzone di Francesco Guccini) “….ancora tuona il cannone….. 

… e non è contenta di sangue la bestia umana” . Come comportarci? Vivere di memoria e di speranza? Come impegnarci nel nostro piccolo affinchè questo non accada più?

Una giornata particolare

     

Si sono preparati… Hanno ascoltato interviste a Pietro Terracina (ebreo romano allora quattordicenne, sopravvissuto al campo di sterminio di Birkenau), alla neosenatrice Liliana Segre,  hanno riprodotto simboli, letto numeri, commentato poesie, pagine di diario, visionato spezzoni di film, documentari, disegnato, ascoltato canzoni e imparato le melodie provandole in coro più volte con flauti e chitarra, individuato luoghi su mappe e carte geografiche; hanno quindi fatto scuola cooperativa laboratoriale .

E’ stato un lavoro  intenso di una settimana e più  ed il risultato è appagante. Commozione. Gli insegnanti volevano tutti che la manifestazione per la giornata della memoria per le vittime della Shoah, (alla quale hanno partecipato 14 classi di scuola media e 8 di scuola primaria, 450 ragazzi circa), fosse vissuta come la sintesi di una ricerca personale attraversando stati emozionali vari tra loro.

Se per i bambini la storia della Shoah è risultata una brutta storia, per i più grandi la storia ha assunto una percezione diversa: la perdita di umanità. Dei carnefici. Ma anche delle vittime, perché dignità, progetti, valori erano diventati il vuoto assoluto. Scomparsi.

       

Abbiamo bloccato per un’ora e mezza la strada di accesso alla scuola e nella strada antistante l’ingresso è stato allestito un ampio spazio delimitato da un filo spinato, non vero, ma fatto di un sottile fil di ferro ricoperto di carta grigia con nodi e punte di carta argentata. L’effetto è stato sorprendente a partire dal coro dei ragazzi e dei “Nomadi” insieme.

Alcuni alunni di prima media hanno sistemato il filo spinato nello spiazzo davanti all’ingresso principale della scuola    I bambini vestiti di nero sono scesi dai vari piani cantando mestamente una nenia ebraica

…. e sono entrati nel recinto; ognuno di loro portava appuntata la stella gialla e prima di entrare nel quadrato, hanno posato fiori rossi di carta sul filo spinato mentre il coro si è fuso con quello dei compagni più grandi, posti al di fuori del recinto.                    Diversi genitori e parenti muti, attenti, facevano da quinta.

Ai lati dell’ingresso della scuola 8 pannelli colorati, non i colori dell’arcobaleno, ma quelli della persecuzione degli indesiderati, degli inutili, (zingari, emigrati, omosessuali, asociali, oppositori politici etc…) hanno accolto i pensieri e riflessioni dei ragazzi “grandi” scritti su post-it, alcuni fortemente significativi.
A chiudere la fila dei poster due sagome in cartone, quella di un adulto e di un bambino, inquietanti fantasmi nei loro pigiami di stoffa a righe…

Gam Gam

Gam-Gam-Gam Ki Elekh
Be-Beghe Tzalmavet
Lo-Lo-Lo Ira Ra
Ki Atta Immadì
Gam-Gam-Gam Ki Elekh
Be-Beghe Tzalmavet
Lo-Lo-Lo Ira Ra
Ki Atta Immadì
Šivtekhà umišantekhà
Hema-Hema yenahmuni
Šivtekhà umišantekhà       Hema-Hema yenahmuni

       

Vengono poi le letture dei brani significativi da “Se questo è un uomo” di Primo Levi e  “Il Diario di Anna Frank” e poi ancora canti del coro

Silenzio, 1 minuto. Lungo, affollato di immagini scoperte su internet, di dolorose testimonianze ascoltate, di documenti letti, di bruttezza percepita.

Con rabbia è stata gridata la canzone Auschwitz, nella versione dei Nomadi, preferita dai ragazzi a quella dolente di Guccini perché la seconda non riusciva a dare risposte ai loro PERCHE’, alla INDIGNAZIONE, e allo SGOMENTO, alla preoccupazione di repliche possibili.

       

Ritornati in classe i ragazzi della media hanno visto i film “Jona che visse nella balena”  (I media) e  “Il bambino con il pigiama a righe” (II media)

No, I ragazzi, i più grandi, alcuni e non pochi non dimenticheranno !! 

Video realizzato dai ragazzi del Laboratorio di Videoproduzione dell’IC Ristori

===================================================                                              Hanno contribuito a questa pagina Daniela Politi, Luigi Tammaro, Stefano Occhiuzzi.

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